sabato 1 gennaio 2011

una poesia sulle morti bianche ::






Non templi innalzati agli Dei
Ma colonne di fumi
Veleni sputati nel cielo
Civiltà sepolte
Splendori perduti
Identità svendute
Per uno sviluppo mancato
Arrivando non senti il profumo del mare
Non ascolti più la sua voce
Il mare muore e tace
Ma quando Taras si riprende il suo cielo rubato
E splende la luna
Il mare piange i suoi figli ammazzati
Non per amore, come in Medea, ma
Per un pezzo di pane sudato di duro lavoro
Morti bianche non fantasmi
Ma figli, mariti padri, fratelli
Mandati all’inferno senza peccato.

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